Il primo sonno è cruciale
Il problema della privazione del sonno tra gli adolescenti è di particolare interesse per i media. Questo è, in parte, dovuto all’uso esagerato dei dispositivi elettronici prima di andare a dormire. Uno studio di ricerca dell’Università di Harvard, pubblicato nel dicembre 2014, ha indagato l’impatto dei “dispositivi elettronici con emissione luminosa, utilizzati appena prima di andare a dormire, con motivo di lettura, comunicazione e svago.” È stato accertato che tale uso sconvolge notevolmente il sonno e il ritmo circadiano (conosciuto come “orologio biologico”), che regola i nostri ritmi biologici durante un periodo di 24 ore, avendo in questo modo ‘impatti negativi su prestazioni, salute e sicurezza’. Pertanto, la privazione del sonno legata all’uso di un dispositivo prima di andare a dormire, è certamente qualcosa di cui, in qualità di genitori, dovremmo preoccuparci, ed un problema con cui, sono certo, molti insegnanti hanno a che fare quotidianamente. Il Dott. Richard Graham, psichiatra di bambini e adolescenti, spinge la questione ancora oltre, suggerendo che stanchezza, irritabilità e scarsa concentrazione prolungati nel tempo, possono essere la causa di alcuni degli aspetti più tossici della vita online, come il cyberbullismo.
Utilizzo di cellulari e tablet in aumento
Giustapposta a questo studio sul sonno, troviamo una ricerca relativa ai cambiamenti del consumo dei media tra i bambini del Regno Unito, condotta dall’OFCOM, che ha rivelato un significativo aumento nell’uso di tablet in casa, specialmente tra i più piccoli. Il consumo, infatti, è aumentato del 20% tra i bambini e i giovani di età compresa tra 5 e 15 anni, mentre quattro bambini tra 3 e 4 anni su dieci utilizzano tablet normalmente. Queste statistiche mettono in evidenza l’aumento del ritmo nell’utilizzo di questi piccoli dispositivi tra i bambini, e suggeriscono un’ancora maggior esigenza di gestione parentale e coinvolgimento nell’uso digitale.
Parlando degli adolescenti, l’importanza dei dispositivi mobili ha visto un grande aumento nel possesso di smartphone all’età di 13 anni: quattro dodicenni su dieci e sette tredicenni su dieci ne possiede uno. Ma nonostante questi cambiamenti, i laptop e i netbook rimangono i dispositivi più popolari tra i bambini di età compresa tra 5 e 15 anni. Curiosamente, i ricercatori hanno identificato che il punto critico per l’influenza del dispositivo nel consumo dei media online, è legato all’acquisto del primo smartphone. Per i giovani, il tablet è diventato il ‘dispositivo con cui fare pratica’ o il passo iniziale prima di possedere uno smartphone.
Social media: Facebook è ancora il re
Per quanto riguarda l’utilizzo dei social media, la ricerca dell’Ofcom ha dichiarato che ‘sette adolescenti tra 12 e 15 anni su dieci, tra quelli che usano Internet, possiedono un profilo sociale, e Facebook rimane il sito o l’applicazione sociale più utilizzata tra questo gruppo di giovani. Dal 2013, l’uso di Instagram è raddoppiato al 36%. Una minoranza significativa di adolescenti tra 12 e 15 anni con un profilo sociale, utilizza altri siti di foto, videomessaggi o applicazioni, come SnapChat’. Invece, tra gli adolescenti tra 12 e 15 anni di età con un profilo sociale, i ragazzi tendono a possedere un account YouTube rispetto alle ragazze (29% vs. 15%), mentre le ragazze tendono ad avere un profilo su tre siti o applicazioni rispetto ai ragazzi, includendo Instagram (42% vs.30%), SnapChat (33% vs. 20%) e Tumblr (11% vs. 3%).
La ricerca dell’Ofcom richiama l’attenzione sulle differenze di genere nell’uso dei social media: le ragazze tra 12 e 15 anni di età tendono a vivere maggiori preoccupazioni o antipatie verso i siti di social media (73% vs. 52%), relazionati specialmente ad atti di bullismo, al tempo trascorso su questi siti o applicazioni e al comportamento scortese e offensivo degli amici.
Ragazzi, ragazze e videogiochi
Al contrario, la preferenza dei ragazzi per i videogiochi è evidente fin dalla tenera età: tre bambini di 3-4 anni di età su dieci (30%) utilizzano una console portatile, rispetto a due bambine su dieci (21%). Mentre i bambini di 5-7 anni di età tendono a usare una console il doppio rispetto alle bambine (29% vs. 17%). Il divario aumenta con l’età: 52% vs 19% per gli adolescenti tra 12 e 15 anni di età.
Genitorialità digitale: equilibrio per un’ottima capacità di recupero
In questo paesaggio mutevole del consumo dei media digitali, dell’uso che ne fanno i bambini e i giovani, e delle sfide che questo presenta per i genitori, questi dati assumono un importante significato. Sarebbe comprensibile per i genitori sentirsi sopraffatti e spronati nell’aumentare il monitoraggio e il controllo dell’utilizzo che i loro figli fanno dei digital media, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con l’obiettivo di prevenire stanchezza, irritazione e rabbia di questi ultimi. Ma ulteriori ricerche dall’Internet Institute dell’Università di Oxford e dell’organizzazione dei genitori del Regno Unito, ParentZone, suggeriscono che promuovere e sostenere la capacità di recupero digitale dei bambini e l’auto-regolazione dell’utilizzo di Internet e dei social media, è più importante che provare a controllare e monitorare il consumo dei media digitali di un adolescente. È stato dimostrato che insegnare ai giovani a rendersi indipendenti nella vita è la chiave, e che le strategie top-down, come il divieto o il filtraggio dell’utilizzo delle tecnologie, potrebbero compromettere a lungo termine il benessere degli adolescenti. Questo suggerimento è rivolto ai genitori, in modo da poter instaurare un approccio solidale, grazie al quale i bambini si sentono amati e appoggiati incondizionatamente, e i genitori sono coinvolti nella loro vita rispettando scelte e opinioni. I bambini e i ragazzi che vivono questo tipo di approccio avranno maggiori possibilità di sviluppare una capacità di recupero e di vivere esperienze positive su Internet e sui sociali media. Tuttavia abbiamo ancora molto da imparare circa i diversi tipi di vulnerabilità infantile, e su come possiamo incentivare la loro capacità di recupero.
Conclusione
Tutte queste ricerche dimostrano che essere genitori nell’era digitale è un lavoro difficile e impegnativo, così come affrontare qualsiasi altra questione legata alla genitorialità. È evidente che i bambini che crescono all’interno di relazioni aperte e affettuose si comportano correttamente, e questa è forse la migliore strategia protettiva per un genitore. Per quanto riguarda i bambini più piccoli, l’uso sempre più comune dei dispositivi digitali sottolinea la necessità di tracciare dei confini chiari circa il loro utilizzo. Ad esempio, limitando la quantità di tempo che i bambini trascorrono utilizzando dispositivi digitali online o offline, o non permettendo l’uso di piccoli dispositivi elettronici nella loro camera. E se le cose vi sfuggono di mano, una disintossicazione digitale sarà sempre una buona soluzione. Infatti, qualora un bambino risultasse così tanto immerso nella tecnologia, da diventare irritabile e irragionevolmente nervoso se provate a limitarne l’uso, una soluzione drastica rimetterà tutto in una nuova prospettiva. I genitori devono agire in questo modo per aiutare i loro figli a creare una vita equilibrata e attiva, in cui il consumo dei media digitali è solo una parte della loro esperienza.
Con gli adolescenti sarà sempre più impegnativo, poiché questi desiderano essere più indipendenti e avere maggiore privacy dai loro genitori e dagli altri adulti, al fine di poter lanciarsi in nuove relazioni. Il loro utilizzo digitale dalla prospettiva di un genitore sarà, il più delle volte, una negoziazione basata sulla fiducia reciproca e la confidenza, sulla conoscenza di vostro figlio, della sua personalità e dei suoi limiti.
Come adulti non è facile analizzare il nostro stesso comportamento nell’utilizzo dei media digitali. Potrebbe sussistere un problema, se, come me, controllate il vostro iPhone troppo spesso, o se vi sentite obbligati a rispondere subito. Questo fattore è estremamente decisivo, poiché il modo in cui si comportano i genitori e le regole che stabiliscono per i loro figli, così come tutti gli aspetti della genitorialità, anche in un mondo digitale, restano di primaria importanza nel plasmare le vite dei nostri bambini.
Annie Mullins OBE